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giovedì 29 luglio 2010

IL MUFFIN PERFETTO



Dopo aver provato una quantità indefinita di ricette di muffin ho finalmente trovato le dosi per ottenere il mio muffin perfetto. Bello gonfio, appena screpolato alla sommità, umido ma non troppo, dolce ma non troppo... Con le dosi che vi darò ne vengono 18. Io ne ho farcito 6 con frutti di bosco al naturale (piacevolissimo il contrasto aspro), 6 con confettura di lamponi e 6 con confettura e scorzette di arancia. Sono uno più buono dell'altro.
La preparazione per i muffin è semplice, lo sanno oramai anche i bambini dell'asilo che bisogna unire prima tutti i liquidi: 2 uova, 100 gr. di burro fuso e 300 gr. di latte e infine aggiungere 400 gr. di farina setacciata con 10 gr. di lievito per dolci e 200 gr. di zucchero. Con una frusta sbattere velocemente giusto per amalgamare gli ingredienti e versare nei pirottini suddividendo la quantità di impasto. In ogni pirottino aggiungete la frutta e la confettura a piacere (io abbondo sempre). Infornate a 180° per 20 minuti.
I rovi del mio giardino si stanno caricando di more e quindi, tra un mese, faremo il pieno di muffin alle more.

venerdì 16 luglio 2010

TEGLIA DI RISO PATATE E COZZE

Un piatto unico perfetto soprattutto d'estate, il periodo migliore per le cozze.

1 kg di patate
400 gr di riso
1 kg di cozze
mezza cipolla
1 spicchio d'aglio
100 cc di olio
4 pomodori a pezzetti
sale
pepe
pecorino grat 50 gr.
prezzemolo tritato
Condire le patate, precedentemente tagliate a fettine sottili, lavate ed asciugate, con cipolla, aglio, olio, prezzemolo sale, pepe e pomodori.
Fate aprire le cozze, dopo aver tolto loro il bisso e dopo averle raschiate e lavate, mettendole in una padella con coperchio e tenete da parte il liquido.
Fare degli strati in una teglia unta, con patate, riso e cozze (con mezzo guscio e senza) spolverizzare col formaggio e finire con uno strato di patate e formaggio.
Versare delicatamente 1 litro di acqua bollente salata ed un bicchiere di liquido filtrato delle cozze.
FAte cuocere in forno caldo a 200° x 45 minuti, avendo cura di tenere la teglia coperta i primi 30 minuti, scoperta gli ultimi 15. Riposo 5-10 minuti e via....Dio abbia in gloria chi mi ha fatto conoscere questo piatto.ahahahahah

giovedì 15 luglio 2010

SEADAS - SEBADAS - SAVADAS - SEVADAS



Questi sono i quattro modi che conosco per chiamare un nostro dolce tipico, composto da una sfoglia allo strutto e ripieno di formaggio pecorino fresco. So che in molti le conoscete ma, avendole fatte di recente, vi trascrivo il procedimento.

per una dozzina di seadas:
500 gr. rimacinato di semola
50 gr strutto
200 cc acqua
1 pizzico di sale

500 gr pecorino fresco
1 cucchiaio di semola.
Scorza di un limone

Preparate una sfoglia abbastanza dura con semola, acqua, sale e strutto, lavoratela a lungo finchè la pasta non schiocca e intanto che preparate il ripieno fate riposare il panetto avvolto in un telo umido o nella pellicola.
Intanto tagliate il formaggio fresco, che va lasciato inacidire per qualche giorno fuori dal frigo, a dadini, mettetelo in una padella antiaderente, versateci sopra un cucchiaio di semola e, a fuoco dolcissimo, lasciatelo fondere.
Versate la scorza di limone grattata finemente. Ancora caldo, ma non bollente, formate dei dischetti di circa 10 cm di diametro e disponeteli su un vassoio.
Ora tirate la sfoglia sottile e appoggiate il disco di formaggio, ricopritelo con la pasta, sigillate bene i bordi premendo e tagliate con la rotella lasciando solo un piccolissimo esubero di pasta.
Potete conservarle in congelatore per alcuni mesi o friggerle subito per pochi minuti in olio ben caldo e condire con il miele di corbezzolo(sembra amaro al primo impatto ma poi si scioglie in bocca rivelando tutta la sua dolcezza e aroma) oppure si possono condire con qualche cucchiaino di zucchero e qualche goccia di limone.
Aggiungo inoltre una considerazione sull'utilizzo di formaggio a pasta filata di origine bovina. Ritengo possibile che in alcune zone della Sardegna venga usato il formaggio di mucca piuttosto che quello di pecora poichè storicamente in Sardegna le zone deputate all'allevamento dei bovini erano la Gallura, Tempio ecc.. e qualche parte dell'oristanese. Considerando che la gente cucinava coi prodotti che aveva a disposizione suppongo che in Gallura usasse e magari usi ancora fare le seadas con formaggio bovino. Mi viene in mente questo perchè anche la zuppa gallurese nel tempo si è trasformata e oggi, con la diffusione dell'allevamento delle pecore, si usa quasi esclusivamente carne di pecora ma le sue origini parlano di utilizzo di brodo di manzo. Comunque, quando non è periodo di formaggio fresco, così come ho visto fare alle mie zie del capo di sopra, qualche volta le seadas mi aggiusto a farle con formaggio bovino e, se sono in vena, raddoppio anche la dose di strutto, giusto per non farmi mancare niente!

mercoledì 7 luglio 2010

CONCHIGLIE










Conchiglie sì, ma dolci, sono da sempre le mie preferite come paste da colazione e vanno preparate con la pasta sfoglia preferibilmente fatta in casa con del buon burro. Se non avete il tempo siete autorizzati, ma solo per questa volta, ad utilizzare quella già pronta...anche surgelata, abbiate però l'accortezza di leggere se tra gli ingredienti c'è almeno il burro e non la margarina. Allora partendo da un rettangolo di sfoglia 30 x 20 avvolgete il lato più corto fino a formare un rotolo. Ora tagliate in 6 parti da circa 3 centimetri l'uno e con il mattarello dategli forma ovale. Al centro mettete un cucchiaio di crema pasticcera (io la faccio con 1 cucchiaio di farina (22 grammi), 2 tuorli, 3 cucchiai di zucchero (65 grammi)ed 1/4 di latte, aromatizzata con scorza di limone o baccello di vaniglia. La ricetta della crema è di mia nonna (e non la dimentico perchè segue, a parte il latte, ordine crescente di quantità con l'ordine alfabetico degli ingredienti). Chiudete sigillando i bordi ma lasciando aperta la parte superiore. Disponete sulla teglia, cospargete di zucchero semolato ed infornate a 200° per circa 20 minuti.